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La nomina dell'Avvocato dello Stato avviene a seguito di pubblico concorso, bandito con decreto dell'Avvocato Generale e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, per un numero predeterminato di posti. Per la partecipazione al concorso la legge richiede il possesso, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, dei seguenti requisiti:
cittadinanza italiana
appartenenza ad una delle seguenti categorie:
procuratori dello Stato con almeno due anni di effettivo servizio
magistrati dell'ordine giudiziario che abbiano conseguito la nomina a magistrato di Tribunale
magistrati della giustizia militare con qualifica equiparata a quella di magistrato di Tribunale della magistratura ordinaria
magistrati amministrativi
avvocati iscritti all'albo con anzianità di iscrizione non inferiore a sei anni
dipendenti dello Stato appartenenti ai ruoli delle ex carriere direttive o alle corrispondenti ex qualifiche funzionali di cui alla legge n. 312/80, con almeno cinque anni di effettivo servizio, i quali abbiano superato l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato
professori universitari di materie giuridiche di ruolo o stabilizzati e assistenti universitari di materie giuridiche, appartenenti al ruolo ad esaurimento, che abbiano superato gli esami di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato
dipendenti di ruolo delle regioni, degli enti locali, degli enti pubblici a carattere nazionale, assunti mediante pubblici concorsi con almeno cinque anni di effettivo servizio nella carriera direttiva o professionale legale, che abbiano superato l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato.
Le prove del concorso
PROVE SCRITTE
Il concorso consta di quattro prove scritte, di carattere teorico-pratico, da sostenersi in tre giornate consecutive e di durata di otto ore ciascuna, e consistono nella stesura di:
un atto defensionale di diritto e procedura civile;
un tema di carattere teorico in diritto civile con riferimento al diritto romano;
un atto defensionale o un tema di carattere teorico, a giudizio della commissione esaminatrice, in diritto amministrativo o tributario;
un atto defensionale o un tema di carattere teorico, a giudizio della commissione esaminatrice, in diritto e procedura penale.
Superano le prove scritte coloro che conseguono non meno di otto punti in media e non meno di sette in ciascuna di esse.
PROVE ORALI
Coloro che superano le prove scritte sono ammessi allo svolgimento di due prove orali, che ogni candidato sostiene in due giorni diversi, che consistono in:
un esame sulle seguenti materie:
diritto civile
diritto romano
procedura civile
diritto penale
procedura penale
diritto del lavoro
legislazione sociale
diritto amministrativo
diritto tributario
contabilità di Stato
diritto regionale
diritto delle Comunità europee
diritto costituzionale
diritto ecclesiastico
diritto internazionale pubblico e privato
una difesa orale relativa ad una contestazione giudiziale il cui tema deve essere dato al candidato almeno ventiquattro ore prima.
Sono dichiarati idonei i candidati che nelle prove orali hanno conseguito non meno di otto punti in ciascuna prova.
La graduatoria
La commissione forma la graduatoria degli idonei nel modo indicato dagli articoli 28 del regolamento approvato con regio decreto 30 ottobre 1933 n. 1612 ed 1 del decreto legislativo 2 marzo 1948 n. 155.
A parità di punti si applicano i criteri preferenziali di cui all'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica, 9 maggio 1994, n. 487, tenuto conto di quanto disposto dall'art. 2, 9° co., della L. 16.6.1998, n. 191.
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