lista monti

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  1. feroxe
     
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    Mario Monti ha saputo solo di rimbalzo dell’attacco di Silvio Berlusconi. Raccontanoche quando gli è stata riferita la frase del Cavaliere («Monti è di rango inferiore»), il professore non abbia trattenuto un sorriso. Salvo poi considerare una reazione «scomposta e disperata» l’insulto di Berlusconi. Dopo il bye bye della Chiesa, dopo la fine di «ogni vicinanza» tra Oltretevere e il Pdl, Berlusconi viene, appunto, descritto «disperato» nell’entourage del premier. E nel cantiere dove in queste ore si costruisce la lista o la coalizione «Monti per l’Italia» o «Agenda Monti per l’Italia» (il nome non è ancora deciso) gongolano di fronte all’assalto del Cavaliere. «La polarizzazione dello scontro ci favorisce. Più Berlusconi attacca Monti, meglio è» dice una fonte autorevole. C’è da aggiungere che, Cavaliere a parte, la benedizione del Vaticano è stata accolta con «viva gioia» da Monti. «Perché fondata su un rapporto di stima e di simpatia con il Pontefice», dice un ministro di rango che ha tessuto i contatti con Oltretevere. Perché il sostegno della Chiesa nella storia italica «è sempre stato determinante». E perché questo appoggio porterà con se il sostegno del mondo del volontariato e delle associazioni cattoliche. Non a caso già le Acli con Olivero, il Movimento di Sant’Egidio con Riccardi e la Cisl con Bonanni sono tra gli azionisti di riferimento di Verso la Terza Repubblica, una delle tre gambe su cui si regge la macchina organizzativa della costituenda lista Monti. Ma i tempi stringono, Monti entro la fine dell’anno vuole dare corpo e sostanza alla sua candidatura a premier. Rientrato in serata da Venezia, oggi alle 10.30 incontrerà i ministri Corrado Passera, Andrea Riccardi, Anna Maria Cancellieri, Giulio Terzi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. Sarà l’occasione per studiare i provvedimenti ancora «in vita» nell’agenda del governo. Ma anche per fare il punto sulle candidature: tutti i ministri convocati sono probabili...candidati. Poi all’ora di pranzo, nella Comunità di Sant’Egidio, Monti vedrà Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini, Riccardi e gli altri azionisti di Verso la Terza Repubblica (Montezemolo è negli Usa). La scelta del luogo non è casuale: il professore non vuole discutere della sua «salita in politica» in sedi istituzionali. C’è un solo punto all’ordine del giorno della riunione a Sant’Egidio: la formula con la quale presentarsi alle elezioni. Monti punta su una lista unica. Per due ragioni. La prima: «Offre la possibilità di costituire una massa critica in grado di intercettare il voto utile», spiega uno degli sherpa. E i sondaggi danno ragione a questa tesi: la Lista Monti è accreditata del 24%, una coalizione formata da tre-quattro liste si attesterebbe al 15-18%. La seconda ragione: con una sola lista il professore potrebbe svolgere «un controllo di qualità» e impedire la presenza di «impresentabili». Sia Casini che Montezemolo spingono però per la presentazioni alla Camera di più liste. Quelle di Udc, Futuro e libertà, Verso la Terza Repubblica, più una quarta lista squisitamente montiana. «Senza politici». E una di cattolici. Questa opzione permetterebbe di diversificare l’offerta elettorale, di avere più candidati che battono palmo a palmo il territorio, e ottenere più spazi in tv. «Senza contare», dice un ministro, «che in questo modo non si mischierebbe il nuovo con il vecchio e avremo più probabilità di intercettare il vento dell’anti-politica». Tutti, inclusi Casini e Montezemolo, hanno deciso di dare l’ultima parola a Monti: «Ci rimetteremo alla sua volontà, il candidato premier è lui...». Se lo dicono loro...
     
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0 replies since 28/12/2012, 13:25   4 views
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